INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO POSTI
Georg Friedrich Haendel / William Babell
Manoscritto di Bergamo
1) Prelude in G Major
2) Toccata I in G Major
3) Prelude in F Major
4) Toccata II in F Major
5) Toccata III in D Major
6) Prelude in E Minor
7) Toccata IV in E Major
8) Prelude in E Minor
9) Toccata V in E Minor
10) Toccata VI in C Major
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1) Toccata VII in A Minor
2) Prelude in C major
3) Toccata VIII in C Minor
4) Prelude in G Major
5) Toccata IX in G Minor
6) Toccata X in A Major
7) Prelude in D Minor
8) Toccata XI in D Minor
FERNANDO DE LUCA, clavicembalo
Nel concerto di oggi verranno presentate delle composizioni tratte dal manoscritto trovato a Bergamo dal Musicologo Australiano Graham Pont, che comprende musiche attribuibili alla mano del giovane Handel e copiate dal suo primo copista Londinese William Babell.
Il Manoscritto Ms XIV 8751 H.1 è da molto tempo conservato a Bergamo, frutto del lascito testamentario del famoso violoncellista Alfredo Piatti, che visse a Londra negl’ultimi decenni dell’800.
G. Pont ha discusso negl’anni passati in ‘ THE EARLY KEJBOARD SONATA IN ITALY AND BEJOND’ di questa sua scoperta e riconoscendo stilemi particolari e incipit musicali tipici della scuola Italiana, ha potuto esporre la tesi, che queste composizioni potrebbero essere del periodo che il Caro Sassone ha trascorso in Italia e in special modo a Roma.
Secondo il riconoscimento della grafia effettuato dallo stesso Pont, le 92 pagine del volume risultano copiate da un’unica mano, ossia quella di William Babell, noto virtuoso ed arrangiatore di arie d’opera per tastiera e, soprattutto, principale copista di Handel dal 1711 ( circa) fino alla sua prematura morte avvenuta nel 1723. Pont aveva già scritto molto sull’argomento Handel –Babell, nei vari articoli che si sono susseguiti dagl’anni ’70 fino ad oggi ; la riscoperta di questo manoscritto sembra confermare in modo eclatante, le sue ipotesi precedenti.
Nel Manoscritto vi si trovano nell’ordine 11 Toccate 7 Preludi 1 Allemande sciolta e 2 Suites o Lessons e un frammento di tema. Quasi tutte le toccate sono in forma bipartita (Preludio-Fuga o Preludio-Allegro) eccetto la Toccata X, la più estesa di tutte, suddivisa in ben quattro sezioni.
Il Musicologo Australiano afferma, giustamente, che un serio dibattito dovrà ancora avvenire sulle origini di questi pezzi, ma sembra abbastanza ovvio che Babell abbia copiato e forse arrangiato in parte, musica originale di Handel oggi andata perduta. L’idea avanzata dallo studioso, piuttosto verosimile, è che Babell abbia potuto liberamente attingere alla biblioteca del caro sassone ( cioè dal 1711 in poi) Qui avrà individuato brani composti a Roma quando era ospite dall’Ottoboni dal Ruspoli o dal Pamphili , si possono evincere tracce evidentissime di stilemi propri di Alessandro Scarlatti, Arcangelo Corelli, Bernardo Pasquini e pure forse di Gasparini e Francesco Durante, e volendo si possono scorgere delle semantiche utilizzate in precedenza ad Halle quando era allievo di Zachow o ad Hamburg quando era in contatto con Kejser e Mattheson, prima di approdare in Italia nel 1706 Venezia-Firenze-Roma-Napoli.
Le concordanze individuate con la mano di Handel sono di una quantità incredibile soprattutto per i periodi che vanno dal 1704 -1711, sarebbe sufficiente analizzare la VI Toccata per notare la similitudine con la prima sonata in re mag dell’opera V per Violino e B.C. di Arcangelo Corelli, in particolare il movimento in forma di Fuga, dove l’impronta di Handel è onnipresente. Ad esempio qui ricorre una progressione che tutti riconosceranno come un clichè tipicamente Handeliano per intenderci lo stesso che capita nella linea del basso della Sonata per Oboe HWV 336, oppure nel fugato della Toccata XI che palesemente è il VI movimento del Dixit Dominus … si potrebbe continuare ma mi fermo qui e lascio al vostro ascolto il giudizio di questo tassello mancante della produzione tastieristica giovanile di Handel .
Nel Concerto di questa sera verranno eseguite integralmente solo le 11 Toccate e i 7 Preludi.
Fernando De Luca intraprende giovanissimo gli studi musicali, dedicandosi inizialmente all’organo e in seguito al pianoforte. Si diploma nel 1987 sotto la guida di Velia De Vita. Studia inoltre contrappunto e basso continuo con Mons. Domenico Bartolucci che a quel tempo era Maestro di Cappella nella Sistina. Si diploma in clavicembalo nel 1992 presso il Conservatorio di Santa Cecilia di Roma sotto la guida di Paola Bernardi, ottenendo il massimo dei voti con lode. Nello stesso anno, dietro segnalazione del Direttore, riceve dall’ARAM il premio Marcello Intendente quale miglior diploma dell’Anno Accademico.
Da sempre si interessa ai problemi dell’interpretazione filologica del repertorio clavicembalistico del Seicento e del Settecento, e rivolge particolare attenzione allo studio e alla pratica delle accordature storiche. Ospite di numerose istituzioni concertistiche, si esibisce in Italia e all’estero sia come solista che in formazioni cameristiche. Nel 1994 vince il primo premio al concorso clavicembalistico Gambi presso il Conservatorio Gioacchino Rossini di Pesaro. Dal 1994 al 2003 è ospite di varie istituzioni concertistiche italiane e straniere quali il Gonfalone (Roma), l’Orchestra Regionale del Lazio, l’Estate fiesolana, la Sagra musicale umbra Segni barocchi, Santa Cecilia, il Festival Barocco del Salento, il Festival di Tagliacozzo, l’Accademia di Francia a Villa Medici. Dal 1999 è continuista del CIMA (Centro Italiano di Musica Antica), con cui esegue, tra l’altro, The Fairy Queen di Purcell, il Messiah di Händel, il Magnificat di Bach, varie cantate di Telemann e il Funeral Anthem di Händel, sotto la direzione del M° Sergio Siminovich. Nel 2001 è parte del Comitato Nazionale (presieduto dal Prof. Mario Valente) per le celebrazioni del III centenario della nascita di Metastasio, in qualità di maestro al cembalo. Collabora alla rappresentazione di due oratori su testo di Metastasio, Passione di Gesù Cristo di Salieri e il Giuseppe Riconosciuto di Anfossi, eseguiti a Roma nella chiesa delle Stimmate, registrati da Raisat e Radio Tre, e a Vienna nella Minoritenkirche e Michaelerkirche.
Dal novembre 2004 è titolare della cattedra di Clavicembalo presso il Conservatorio Pierluigi da Palestrina di Cagliari. E’ continuista del gruppo dell’Accademia Barocca di Santa Cecila, gruppo che sotto la guida del maestro Paolo Pollastri (primo oboe dell’orchestra nazionale di Santa Cecilia di Roma) svolge attività con strumenti e prassi antica con un organico proveniente dall’orchestra grande, gruppo voluto dal maestro Bruno Cagli direttore artistico dell’accademia stessa. Più recentemente si è esibito in concerti solistici e d’ensemble in Canada (2009), Germania e Regno Unito (2012), Montenegro (2013) e Lettonia (2014).
È autore di numerose sonate per cembalo (o organo) e flauto, oboe, violino, viola da gamba, nonché di brani di musica vocale. Dal 2007 è entrato a far parte dell’associazione internazionale Vox Saeculorum, su invito del fondatore Grant Colburn, allo scopo di condividere e preservare l’arte della composizione negli stilemi del barocco, nella musica contemporanea. Egli ha suonato per primo in Italia nel 1991 l’opera omnia cembalistica di J. N. P. Royer e nel 2006 fonda la Sala del Cembalo del caro Sassone, pensata inizialmente per realizzare la messa online dell’opera completa clavicembalistica di G. F. Handel, ma oggi divenuta la più grande fonte di registrazioni realizzate da un clavicembalista professionista al mondo.
Fervente assertore dell’Arcadia ha in essa come pastore Arcade il nome di “Falerno Ducande”.