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Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Sonata I, in Sol Magg., BWV 1027
Adagio, Allegro ma non tanto, Andante, Allegro moderato
Sonata II, in Re Magg., BWV 1028
Adagio, Allegro, Andante, Allegro
Dietrich Buxtehude (1637-1707)
Praeludium in Sol m, BuxWV 163, per clavicembalo
Sonata per viola da gamba e basso continuo in Re M, BuxWV 268
Johann Sebastian Bach
Sonata III, in Sol min., BWV 1029
Vivace, Adagio, Allegro
Marco Lo Cicero, viola da gamba
Basilio Timpanaro, clavicembalo
Ingresso ad offerta consigliata di 12/15€
La Viola da Gamba in Bach e Buxtehude
Come le Sonate per violino e cembalo concertato, le tre Sonate per viola da gamba e clavicembalo (BWV 1027-1029) costituiscono uno di quei cicli organici in ognuno dei quali Bach compie una esaustiva esplorazione delle potenzialità tecniche ed espressive di uno strumento o di un gruppo di strumenti. In particolare, a differenza della tradizionale sonata barocca per strumento solista e basso continuo, in cui è lo strumento ad arco o a fiato a svolgere la funzione solistica, Bach crea, per primo, la Sonata per cembalo obbligato o concertato, una struttura musicale moderna in cui alla mano destra del cembalo viene affidata una parte già scritta per esteso con funzione solistica alla pari dello strumento melodico. Il risultato complessivo è quindi simile ad una triosonata, in cui la parte “obbligata” della mano destra sostituisce un secondo strumento melodico.
Le Sonate per viola da gamba e clavicembalo condividono, dunque, con le sonate per violino struttura e tipo di scrittura e sono al pari di quelle dei capolavori assoluti della musica da camera di Bach; scritte a Lipsia tra la fine degli anni ’30 e l’inizio dei ’40 del ‘700, quindi in un periodo successivo a quelle per violino (composte a Cöthen tra il 1720 e il 1723), sono anzi considerate da parte di alcuni critici perfino artisticamente superiori a quelle.
Il programma è completato e arricchito da due brani di Dietrich Buxtehude:
la Sonata per viola da gamba e basso continuo in Re M, BuxWV 268 e il Preludium in Sol m, BuxWV 163, per clavicembalo.
Buxtehude rappresenta sicuramente il vertice, prima di Bach, della musica organistica e strumentale tedesca; egli viene, infatti, spesso ricordato per via del viaggio che il giovane Johann Sebastian Bach fece a piedi da Arnstadt alla volta di Lubecca (circa 400 Km!) per andare ad ascoltare il grande organista e compositore, allora già famosissimo. La produzione strumentale di Buxtehude si distingue, oltre che ovviamente per le composizione organistiche, proprio per quelle scritte per la viola da gamba e, in particolare, per le sonate “a tre” (violino, viola da gamba e basso continuo), uniche opere pubblicate durante la vita del compositore, che, presentando la novità e particolarità assoluta di affidare alla viola da gamba una delle due voci acute (l’altra, che Bach affiderà alla mano destra del cembalista, è qui affidata al violino), fanno sì che questo strumento assurga per la prima volta a quel ruolo solistico e virtuosistico che poi Bach confermerà e porterà all’apice.
Marco Lo Cicero
Ha iniziato a suonare la chitarra e il basso elettrico all’età di 14 anni. Dopo alcune fondanti esperienze nel rock’n’roll e nel jazz si è diplomato in contrabbasso classico al conservatorio di Palermo.
In seguito ha studiato contrabbassi storici, violone e viola da gamba al Conservatorium van Amsterdam e alla Schola Cantorum Basiliensis e musicologia nelle università di Palermo e Colonia. Durante la sua formazione ha suonato con le orchestre giovanili I Giovani della Montis Regalis e European Union Baroque Orchestra e fatto un apprendistato all’Orchestra of the Age of the Enlightenments.
Dal 2009 svolge un’intensa attività concertistica internazionale; durante questi anni si è esibito regolarmente nelle più prestigiose sale da concerto europee con numerose orchestre e ensemble fra cui: Tafelmusik Baroque Orchestra, The Wallfisch Band, Academia Montis Regalis, Balthasar Neumann Ensemble, La Cetra Barockorchester, Cappella Gabetta, Il Giardino Armonico, I Barocchisti, Kammerorchester Basel, Ensemble 1700, Musica Fiorita, Atalanta Fugiens, Il Pomo d’Oro e La Chambre Philharmonique e ha partecipato a più di trenta registrazioni con etichette fra cui Sony, EMI e Deutsche Grammophone. Dal 2012 è regolarmente invitato come primo contrabbasso ospite nell’orchestra polacca Capella Cracoviensis.
Attualmente è docente di Viola da gamba presso il Conservatorio “A. Scarlatti” di Palermo.
Basilio Timpanaro
Diplomato con lode in pianoforte e in direzione di coro, ha poi studiato Clavicembalo e Organo antico al Conservatorio di Rotterdam, perfezionandosi successivamente in quello di Utrecht, dove ha conseguito il “Diploma Concertistico” di Clavicembalo. Ha seguito seminari e Master Class con Ton Koopman, Gustav Leonhardt, J. Christensen. Si è anche laureato con lode in Musicologia presso l’Università di Bologna, con una tesi sul Basso continuo nella musica italiana del Seicento.
Ha svolto attività concertistica da solista e con diversi gruppi, collaborando con alcuni fra i cantanti e strumentisti più affermati nel campo della musica barocca (ha anche eseguito in duo con il famoso cembalista A. Staier i concerti a due cembali di J. S. Bach). Ha preso parte a numerose incisioni discografiche (tra cui l’integrale delle opere di C. Monteverdi sotto la direzione di G. Garrido). Un suo CD, con brani solistici di J. H. d’Anglebert, è stato pubblicato dalla casa discografica olandese Brilliant. Un altro CD, con musiche di Mozart per cembalo a 4 mani, in duo con Rossella Policardo, uscito per l’etichetta Stradivarius, ha ottenuto il riconoscimento di Best of the Year 2016 dalla prestigiosa rivista American Record Guide.
Benché prediliga e privilegi, nella sua attività artistica, il ruolo di cembalista, sia come solista che come continuista, si è dedicato anche alla direzione al cembalo; nel novembre 2014 ha diretto La finta parigina di D. Cimarosa, per la stagione dell’Opéra de Paris.
E’ titolare della cattedra di Clavicembalo e Tastiere storiche presso il Conservatorio “A. Scarlatti” di Palermo